Intervenire sulle cause delle perdite di urina ne riduce la gravità

 

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 Le cause dell'incontinenza urinaria femminile, sia essa da sforzo o da urgenza, possono essere di varie, ma è possibile iniziare   a ridurne la gravità cambiando il proprio stile di vita, riducendo e controllando i seguenti fattori di rischio: 

 

Peso corporeo eccessivo: un alto indice di massa corporea (o BMI) è associato frequentemente con l'incontinenza urinaria,  allo stesso tempo una riduzione del BMI è associata ad un sua riduzione.

Attività fisica: Spesso chi soffre più di incontinenza urinaria sono le donne sedentarie; sebbene all'inizio di un periodo di allenamento le perdite di urina possano aumentare, in tempi medio lunghi una moderata attività fisica può rivelarsi una    preziosa alleata per ridurre l'incontinenza.  

Sforzi od allenamenti eccessivi: la questione è dibattuta, ma sembra che lavori od attività che comportino un eccessivo sforzo fisico (come sollevare dei pesi) predispongano all'incontinenza nel lungo periodo a cause degli stress sul perineo. Questo punto è solo apparentemente in contrasto con quello precedente, in quanto "sforzi" ed "attività fisica" sono cose ben diverse. Ridurre l'intensità degli sforzi, frazionarli o ridurre l'intensità degli allenamenti negli sport più estremi può rivelarsi la scelta giusta per prevenire futuri problemi.

Fumo: non è ancora chiaro se smettere di fumare riduca l'incontinenza, ma sembra che le donne fumatrici sviluppino l' incontinenza urinaria più frequentemente delle non fumatrici. La ragione di questa differenza viene indicata nelle brochiti che le fumatrici hanno con frequenza maggiore.

Caffeina: l'assunzione giornaliera di caffeina non dovrebbe superare i 100 mg (una/due tazzine) per non influire sulla continenza.

Costipazione: la stipsi cronica è la definizione di una condizione medica piuttosto precisa, ma anche la comune stitichezza può rappresentare un fattore di rischio per l'incontinenza. Il motivo anatomo-fisiologico di questa associazione va ricercato nelle spinte addominali eccessive e frequenti che possono stressare le strutture del pavimento pelvico e dunque gli sfinteri.

Gravidanza e parto:  Non vi è dubbio che il travaglio, in special modo il parto eutocico (cioè per via vaginale) sia un fattore di rischio. La cosa interessante è che il parto vaginale ha un rischio doppio di sviluppare incontinenza rispetto al parto cesareo, ma in questo secondo caso non si è in assoluto esenti da rischi. La possibilità di sviluppare incontinenza sembra dipendere dunque sia dal tavaglio che dalla gravidanza in sé, a causa per lo stress che devono subire per mesi le strutture pelviche. Ovviamente questo non è un fattore di rischio eliminabile, altrimenti la razza umana si estinguerebbe in una generazione, ma è possibile controllarlo con un adeguata fisioterapia pre parto.

 

 

 

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